Evasione fiscale, un passo avanti
Un agosto di fuoco e di grande attivismo da parte del dipartimento delle Finanze e Italia in prima linea nella lotta all’evasione fiscale. In vista della data di apertura della “finestra” di applicazione dello “scudo fiscale” (15 settembre), il governo sta forzando i tempi sulla strada degli accordi internazionali con i Paesi inseriti nella lista dei cosiddetti paradisi fiscali. Trattative e contatti sono stati avviati con una decina di stati ed è a buon punto, tra le altre, la trattativa con la Svizzera, il paese che tradizionalmente custodisce nei forzieri delle sue banche gran parte dei capitali italiani in fuga.
Collaborazione con le autorità elvetiche
Il nuovo accordo, che limiterebbe di gran lunga la possibilità di quel governo di opporre un diniego allo scambio di informazioni fini fiscali, darà una bella spinta allo scudo per il rimpatrio di quei capitali: prevede una collaborazione piena da parte delle autorità elvetiche, sia pure con alcune limitazioni (che le richieste riguardino casi singoli e siano sorrette da domande “concrete e motivate”).
Nuova convenzione con San Marino
Il governo, che sta anche negoziando una nuova convenzione con San Marino, è comunque impegnato in un pressing su vari fronti. Negli ultimi mesi è stata stipulata una convenzione con la Libia che disciplina anche il flusso dei danti contributivi; con Russia, Malta e Cipro sono stati siglati protocolli di modifica degli accordi precedenti; con Messico e Barbados si è arrivati alla chiusura dell’accordo tecnico e mancano gli ultimi passaggi; tavoli sono aperti con Austria (Paese Ue dove il segreto bancario è nella Costituzione), Belgio, Norvegia e Lussemburgo; trattative sono in corso con nazioni come Isole Cayman e Isole del Canale, con le quali non sono mai stati stipulate convenzioni contro la doppia imposizione; con i Paesi del Pacifico è aperto il negoziato multilaterale condotto dall’Ocse, al quale l’Italia ha aderito e dal quale dovranno scaturire poi accordi bilaterali.
L'offensiva dell’Agenzia delle Entrate
Ma questa operazione “diplomatica” di accerchiamento internazionale dell’evasione fiscale non sarebbe naturalmente sufficiente, se non fosse accompagnata dalla straordinaria offensiva messa in campo dall’Agenzia delle Entrate sul piano delle indagini e degli accertamenti. Alla vigilia di Ferragosto Attilio Befera, direttore delle Entrate, ha segnalato in un’intervista al Tg1 contorni e contenuti di questa offensiva, una sorta di “avviso ai naviganti” per i disertori del fisco: più di 170mila soggetti a rischio di indagini per aver omesso di dichiarare le prozie attività all’estero; un primo elenco di 30mila soggetti (ne sono stati però individuati 200mila) con residenza in paradisi fiscali; altri contribuenti i cui nomi emergono da indagini giudiziarie (vedi il caso Agnelli); una lista di 500 nominativi sequestrati recentemente nell’archivio di un avvocato arrestato a Milano; e ancora, liste di conti presenti presso Ubs Italia e di detentori di capitali in Liechtenstein.
Insomma, accordi internazionali e accertamenti dell’Agenzia delle Entrate stringono gli evasori in una morsa come mai si era vista in questo Paese. Una buona spinta allo scudo fiscale, con l’avvertimento che, alla scadenza del 15 aprile 2010, “chi è fuori è fuori e chi è dentro e dentro”. Mai gli evasori in Italia hanno rischiato tanto, visto che il decreto-legge anticrisi non lascerà più scampo a chi non si metterà in regola: il capitale detenuto all’estero diventa automaticamente reddito non dichiarato, per il quale intervengono pesantissime sanzioni.
[1° settembre 2009]
Approfondimenti
Stato della pubblica amministrazione
La Relazione sullo stato della pubblica amministrazione delinea un quadro esaustivo dell’universo pubblico, sia descrivendo la situazione attuale sia fornendo indicazioni sui futuri scenari possibili
» Continua
|
|
Stato della pubblica amministrazione
La Relazione sullo stato della pubblica amministrazione delinea un quadro esaustivo dell’universo pubblico, sia descrivendo la situazione attuale sia fornendo indicazioni sui futuri scenari possibili
» Continua
|
|
Meno burocrazia e fisco amico
Semplificare l'attività delle imprese. Assieme agli interventi per garantire il finanziamento delle imprese e sostenere la domanda interna e di conseguenza l’occupazione, il governo Berlusconi ha anch
» Continua
|