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Onu e G20 due grandi successi Made in Italy

foto: berlusconi al G8 a L'AquilaSi chiude con una serie di risultati eccellenti la settimana americana del Presidente Berlusconi. Nella prima parte, il discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha messo in luce quanto concreti siano stati gli esiti del vertice G8 tenuto nel luglio scorso a l’Aquila. Il successo di quel vertice, che è un successo tutto italiano, è consistito non soltanto nella perfetta organizzazione ma anche e soprattutto nei contenuti. Su questa base di contenuti infatti è proseguito il cammino verso il G20 che poi si è tenuto giovedì e venerdì scorsi a Pittsburgh. L’Aquila, dunque, è stata il punto di partenza di un processo virtuoso, tutto concentrato su tre grandi obiettivi:

  1. le nuove regole che dovranno rendere più trasparente il sistema finanziario internazionale;
  2. la lotta alla speculazione che dovrà essere accettata anche da quei Paesi che cercano di tutelare le loro piazze finanziarie;
  3. l’accento sull’importanza della persona umana, dell’individuo come motore del processo non solo di sviluppo ma di una nuova solidarietà sociale, secondo il principio del people first, dell’individuo prima e avanti tutto.

 

Dal G8 all'assemblea delle Nazioni unite

Il discorso del Presidente Berlusconi ha ribadito questi obiettivi italiani che stanno diventando obiettivi a livello globale. Il modo in cui è stata affrontata da noi la crisi è stato ritenuto infatti da molti esemplare: l’Italia ha sofferto meno di altri Paesi avendo anche accumulato una cifra enorme di 32 miliardi di euro a difesa dei posti di lavoro in quelli che si chiamano gli ammortizzatori sociali. I principi del G8 sono stati ricordati dal Presidente Berlusconi a tutta l’Assemblea delle Nazioni Unite. E qui si è udita anche la voce del colonnello libico Gheddafi accennare al comportamento dell’Italia come Paese che ha saputo prendere le distanze in maniera netta e irrevocabile dal proprio passato coloniale.

Da L'Aquila a Pittsburgh vince la linea politica italiana

Ma soprattutto l’Assemblea dell’Onu ha potuto rendersi conto di quanto abbiano contato le decisioni dell’Aquila nel passaggio verso l’incontro successivo di Pittsburgh. Qui i membri del G20 hanno fatto un altro passo avanti nella costruzione di quel nuovo ordine finanziario economico ed internazionale che tenderà con il tempo ad una lenta e progressiva sostituzione di quello di Bretton Woods dell’immediato dopoguerra. Intanto possiamo mettere all’attivo un dato fondamentale: la crisi economica non ha provocato quella catena di restrizioni nel segno del protezionismo che ci si poteva aspettare da parte di molti Paesi, nel tentativo di difendere le loro industrie. È chiaro che si deve arrivare ad un nuovo accordo che concluda quel processo di Doha cominciato nel 2001. E si deve anche arrivare ad un accordo globale sull’ambiente. Certo, un nuovo accordo generale sul commercio avrebbe l’effetto di aumentare di molto la ripresa dell’economia globale. Su questi punti l’Italia è sempre stata in primo piano nella settimana e il Presidente Berlusconi ha registrato successi personali nei contatti con tutti i leader della terra ed in particolare con il Presidente americano Obama.

[28 settembre 2009]
 

 
 
 

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