Federalismo fiscale: efficienza, moralità e controllo
Il 29 aprile 2009 il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge delega sul federalismo fiscale. Esso consiste nell’applicazione dell’art. 119 della Costituzione: “I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziariadi entrata e di spesa”. Il federalismo fiscale coniuga efficienza, virtuosità, equità a tutti i livelli di Governo locale. Le regioni più deboli non hanno niente da temere, in quanto la riforma non tocca i principi sanciti dalla Costituzione, per i quali lo Stato deve garantire a tutti i cittadini gli stessi diritti.
Con il federalismo fiscale migliorerà la gestione della cosa pubblica a ogni livello, perchè si avvia un percorso che responsabilizzerà le classi dirigenti locali e introdurrà meccanismi virtuosi per il miglioramente della qualità della spesa del denaro pubblico.
Il primo tassello di attivazione del federalismo fiscali è stato l'accordo di novembre 2009 tra governo e province autonome di Trento e Bolzano. In cambio di più autonomia fiscale le due pronvince hanno restituito 1,1 miliardi di euro allo stato centrale.
DALLA SPESA STORICA AL COSTO STANDARD
L’obiettivo della riforma è quello di dare autonomia di entrata e spesa agli enti territoriali, in modo che i cittadini possano controllare da vicino come vengono spesi i soldi pubblici. Per eliminare sprechi e migliorare l’uso di denaro pubblico, si passerà dal sistema di trasferimenti di risorse basato sul criterio della spesa storica a quello dell’attribuzione di risorse in base all’individuazione dei costi standard necessari per garantire i servizi fondamentali ai cittadini. Il federalismo fiscale serve a garantire servizi uguali in tutto il Paese e dunque a eliminare le differenze oggi esistenti tra Nord e Sud, chiamando gli amministratori locali ad assumersi le proprie responsabilità. Tutto questo avverrà senza alcun aumento di tasse.
RAFFORZAMENTO DELLA LOTTA ALL’ EVASIONE FISCALE
La riforma coinvolgerà Regioni ed Enti locali nel contrasto dell’evasione fiscale. Gli Enti locali che otterranno buoni risultati di recupero di gettito saranno premiati con una compartecipazione alle somme recuperate.
ROMA CAPITALE
Al fine di svolgere le funzioni di capitale della Repubblica italiana e di sede delle rappresentanze diplomatiche di Stati esteri, il nuovo ente, i cui confini coincidono con quelli del comune di Roma, sarà dotato di una speciale autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria.
NOVE CITTÀ METROPOLITANE
Saranno istituite nove città metropolitane: Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria.
CHI SBAGLIA PAGA CHI FA BENE VIENE PREMIATO
Per gli enti che non rispettano gli obiettivi sono previste sanzioni che vanno dal divieto di procedere a nuove assunzioni a quello di effettuare spese per attività discrezionali. Nei casi più gravi si arriva alla ineleggibilità, all’interdizione dalle cariche pubbliche e allo scioglimento del Consiglio e della Giunta regionale. Sono invece previsti meccanismi premiali per gli enti che assicurano una più elevata qualità dei servizi, una pressione fiscale inferiore alla media e per quelli che partecipano a progetti strategici d’interesse collettivo o che incentivano l’occupazione femminile.
IL FEDERALISMO DEMANIALE
Il 20 maggio 2010 è stato approvato il primo decreto attuativo, quello relativo al federalismo demaniale. Si tratta di un patrimonio del valore
di 3 miliardi di euro, che gli enti locali dovranno valorizzare, sotto il controllo diretto dei cittadini. Saranno ceduti a titolo gratuito ai Comuni 9.127 immobili, 9.832 terreni una settantina di piccoli aeroporti. Miniere, spiagge, laghi e fiumi passeranno a Regioni e Province e potranno essere dati ai privati solo in concessione.
[30 luglio 2010]
Approfondimenti
Aiuti alle famiglie: fitti più bassi
Il decreto legislativo sul federalismo municipale istituisce una sola aliquota sui redditi provenienti dai contratti di locazione, cosiddetta "cedolare secca sugli affitti".
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