La manovra finanziaria diventa legge
La manovra economica non verra' modificata nel passaggio alla Camera. Lo ha confermato il relatore del provvedimento in commissione Bilancio di Montecitorio, Gioacchino Alfano. Il ddl di conversione ha iniziato il suo iter in commissione, ma non potra' subire interventi di modifica: il governo ha messo in chiaro da tempo che i saldi devono restare invariati e, oltretutto, il decreto scade a fine mese e non ci sarebbe il tempo per un altro passaggio in Senato.
La manovra economica approvata dal Senato con un largo voto di fiducia ammonta a 25 miliardi di euro. Ciò consente all’Italia di riportare il rapporto tra deficit e Pil sotto al 3% (precisamente al 2,7%) nel 2012, rispetto al 5,3 del 2009. Con questa tabella di marcia: 5% nel 2010, 3,9 nel 2011 e appunto 2,7 nel 2012.
- L’Italia è il primo paese d’Europa – se si escludono quelli a rischio come Grecia e Spagna – ad approvare in Parlamento la correzione di bilancio. Tra i big dell’Unione europea è anche quello che ha previsto una correzione più lieve: la Germania ha messo in cantiere una manovra da 80 miliardi di euro, la Francia ne ha annunciata per l’autunno una da 100 miliardi, la Gran Bretagna ha iniziato a metterne appunto una egualmente da 100 miliardi.
- Anche per questo abbiamo la conferma di quanto sostenuto fin dall’inizio: l’Italia è uscita dalla crisi di Wall Street prima e meglio degli altri, e adesso sta uscendo da quella dell’euro in forma altrettanto migliore.
- E sempre per questo la gestione dell’economia del governo Berlusconi ha ottenuto numerosi riconoscimenti a livello europeo e mondiale. L’ultimo, da parte del Consiglio dei ministri finanziari dell’Ue sottolinea come “il governo italiano ha finora agito conformemente alle raccomandazioni”. In precedenza c’erano stati gli apprezzamenti del Fondo monetario, dell’Ocse e delle agenzie di rating. Fmi e Ocse prevedono per il nostro paese una ripresa “più robusta della media europea”, superiore già quest’anno all’1%. Ancora più ottimista la Confindustria.
- Non è affatto vero che il governo abbia rifiutato il confronto sulla manovra e che abbia blindato la legge. Come auspicato fin dall’inizio dal premier, sono stati ascoltate le associazioni degli imprenditori ed i sindacati; gli enti locali a partire della regioni; in Parlamento il confronto è avvenuto in Commissione Bilancio. Dopodiché, come è costume in ogni democrazia, e come ha ricordato Silvio Berlusconi, la fiducia era un “dovere morale”.
E veniamo alle misure principali.
- Stop contratti e blocco stipendi PA - Stop al rinnovo dei contratti, agli aumenti degli stipendi degli statali e al turn-over. Limitazioni per i contratti a termine. Fanno eccezione poliziotti, vigili del fuoco ed enti di ricerca. La misura si giustifica con il fatto che il settore pubblico ha avuto negli ultimi anni miglioramenti largamente superiori a quello privato, e pertanto gli si chiede semplicemente di “restare fermo un giro”. Peraltro, nessuno perderà un centesimo di stipendio.
- Professori e magistrati - Bloccati gli automatismi di stipendio per il personale non contrattualizzato, tra cui i professori universitari. Per i diplomatici proroga dei trattamenti in servizio. Per le toghe il taglio tocca le indennità. Sì a 61,3 milioni per assunzioni di giovani magistrati.
- Tagli ai ministeri e auto blu - La sforbiciata e' del 10%. Arriva anche un giro di vite sulle auto blu.
- Costi politica - Riduzioni di spesa per Palazzo Chigi. Taglio del 10% alle buste paghe dei ministri e sottosegretari che non siano membri del Parlamento. Sforbiciata anche per la politica locale ed economie in vista per gli organi costituzionali. I comuni con meno di 5.000 abitanti e le comunità montane minori dovranno gestire assieme una serie di funzioni amministrative.
- Tagli a partiti - Si riducono i rimborsi elettorali.
- Manager Pubblica Amministrazione - La quota di stipendio che supera i 90.000 e' ridotta del 5%, quella che supera i 150mila il 10%.
- Pensioni – Nessuna riduzione delle pensioni, né di quelle in corso né di quelle future. Nessun sacrificio, ma una vera riforma strutturale che produrrà risparmi senza toccare le tasche ed i soldi di nessuno. In particolare, nella pubblica amministrazione le donne andranno in pensione di vecchiaia, come gli uomini, a 65 anni dal 2012: una misura perequativa chiesta dall’Europa, alla quale l’Italia doveva obbligatoriamente adeguarsi per evitare una salatissima sanzione. Ma la vera innovazione è che dal 2015 età anagrafica di pensionamento verrà collegata all'aspettativa di vita. Non saranno toccati i diritti di chi ha 40 anni di versamenti. Previste le cosiddette “finestre mobili”, che ritardano di pochi mesi la possibilita' di lasciare il lavoro.
- Più controlli sugli invalidi - Torna al 74% la soglia per gli assegni di invalidità. Salgono a 250 mila le verifiche Inps. Si tratta di sanare un malcostume, quello delle invalidità facili, che ha prodotto un’impennata di pensioni, ad opera soprattutto delle regioni ed in particolare delle amministrazioni di sinistra.
- Per le regioni austerità autogestita - La sforbiciata resta di 8,5 miliardi in due anni, ma sara' la Conferenza Stato-regioni a decidere come ripartirli seguendo criteri di “virtuosita”. Vale a dire che le amministrazioni, pur gravate da debiti ereditati, che dimostrano credibili piani di rientro e sobrietà amministrativa potranno evitare ai cittadini le sovrattasse di legge. Riduzione di sprechi anche a Comuni (4 miliardi) e Province (800 milioni).
- Comuni nella lotta all’evasione - Ai comuni viene però concessa una straordinaria opportunità: quelli che collaboreranno con lo Stato contro l’evasione fiscale e la piaga del sommerso tratterranno il 33% dei tributi statali incassati. Si tratta di una norma moralizzatrice e responsabilizzatrice, che anticipa il federalismo.
- Roma capitale - Oltre ai 300 milioni del Tesoro, 200 milioni arrivano tramite un aumento delle tasse di imbarco e dalla possibilità di un incremento dell'addizionale comunale all'Irpef. A queste risorse si sommano 50 milioni per i comuni commissariati. Roma ha maggiore flessibilità sul patto di stabilità interno e puo' introdurre una tassa di soggiorno per i turisti, così come esiste in tutte le metropoli del mondo, Parigi e New York in testa.
- Tasse agevolate per l’Abruzzo - Proroga della sospensione delle tasse per le imprese fino al 20 dicembre. I cittadini avranno 10 anni – il doppio di quanto previsto - per la restituzione dei tributi. Il pagamento scattera' dal 2011.
- Case fantasma – Ancora per i comuni: entro il 31 dicembre 2010 chi ha un fabbricato non censito dovra' denunciarlo e farlo accatastare. Inoltre sarà garantito ai comuni l’accesso alle banche dati dell’Agenzia del Territorio. Rigore ed equità ma anche minori problemi per i cittadini: nelle compravendite immobiliari per assicurare la conformita' delle planimetrie basta un attestato di un tecnico.
- Redditometro – Si adottano nuovi e più pratici indicatori per risalire dal tenore di vita al reddito guadagnato. Niente vessazioni inutili, solo il principio che non si spende più di quanto si guadagna o si possiede. Contro l’evasione si introduce il tetto a 5.000 euro per i pagamenti in contanti. Obbligo di fattura telematica oltre i 3.000.
- Sviluppo: libertà d’impresa – La manovra non è solo rigore ma anche sviluppo. D'ora in poi basterà una segnalazione per avviare un'attività. Si inverte così la prassi secondo la quale prima viene la burocrazia: i controlli si faranno solo ex-post. Dalle nuove regole sono esclusi i documenti relativi all'immigrazione e al patrimonio culturale e paesaggistico.
- Irpef - Slitta il versamento dell'acconto dell'imposta per il 2011 e per il 2012. Previsto un alleggerimento della pressione tributaria di 2,9 miliardi.
- Assicurazioni - Resta la tassa sulle assicurazioni, un settore cha ha goduto di mote agevolazioni. Il governo attende un incremento di gettito di 264 milioni l'anno.
- Forze dell'ordine, fondi e feste “salve” – Il governo mantiene gli impegni per la sicurezza e per chi vi opera. Arrivano 160 milioni in due anni. Salve dai tagli le feste nazionali. Per i giovani, prevista una mini-naja volontaria di 3 settimane, sotto forma di stage.
- Scuola - Il 30% dei risparmi potranno essere destinati agli scatti di anzianità e di carriera dei professori. Resta il tetto dei 20 alunni previsto per le classi con alunni disabili.
- Farmaci - I tagli saranno spalmati su tutta la filiera, e non solo sulle farmacie. Dal 2011 il prezzo degli medicinali equivalenti è adeguato alla media Ue.
- Quote latte - Proroga al 31 dicembre il pagamento della rata delle multe dei nostri produttori.
- Fondazioni bancarie - Non dovranno effettuare svalutazioni patrimoniali per eventuali titoli tossici.
- Certificati verdi - Il Gestore nazionale dei servizi energetici (Gse) dovrà riacquistare quelli in scadenza, ma la spesa andrà ridotta del 30%. Si evitano così misure penalizzanti nei confronti dell’industria, evitando al tempo stesso che si lucri sull’ambiente.
- Taglia-enti – Al ministro della Cultura Bondi è stata affidata la delega per la riduzione del contributo pubblico ad una serie di enti e fondazioni che possono reggersi con il sostegno privato. Alcuni però, che sono un duplicato dell’esistente, vengono soppressi, e le loro funzioni accorpate con quelli di istituzioni analoghe o di ministeri. Tra gli altri l'Ente teatrale italiano, la cui unica attività era di gestire pochissimi teatri; quello per la Montagna; l'Isae, che viene accorpato con l’Istat.
[20 luglio 2010]
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