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G20 a Seul: Italia protagonista

foto: g8Inizia a Seul per il Vertice G20 ed il presidente Berlusconi si presenta con l’autorevolezza del capo di governo che ha presieduto tre G8 mentre nel G20 ha sostenuto posizioni che si sono poi rivelate le più ragionevoli e condivise.

  • Le nuove regole. Sono stati il Presidente Berlusconi come capo di governo e Tremonti come ministro dell’Economia i principali artefici del Framework di Lecce, ovvero l’insieme di regole per la stabilità e la trasparenza dei mercati che oggi è il piatto forte dell’agenda G20 di Seul (come lo è stato a Pittsburgh e a Muskoka) e che rappresenta la ricetta delle 20 economie trainanti del mondo per agganciare e consolidare la ripresa. E, soprattutto, per evitare crisi future di portata analoga a quella dalla quale stiamo uscendo.
  • La tassa sulle banche e sulle transazioni finanziarie. A dispetto dell’insistenza sulla necessità di tassare gli istituti bancari e finanziari da parte di Paesi come la Germania e la Francia, finora ha prevalso la linea italiana di scetticismo e contrarietà rispetto a una proposta che alla fine risulterebbe penalizzante non tanto per le banche, quanto per gli stessi risparmiatori. L’Italia ha le carte in regole: le sue banche sono in ordine, nessuna è fallita, nessuna è esposta a rischi eccessivi, tutte hanno superato gli stress test, nessuna ha dovuto chiedere un Euro di aiuto statale. Inoltre, una tassa regionale o geograficamente limitata sulle banche o peggio le transazioni finanziarie, avrebbe come effetto negativo il trasferimento di capitali e operazioni laddove le tasse non venissero applicate. Il governo italiano è contrario al concetto stesso di una tassa punitiva, per di più nei confronti di istituti (quelli italiani) che non hanno avuto parte alcuna nell’innesco della crisi e non “meritano” di essere puniti.
  • La speculazione sulle materie prime. Al contrario, l’Italia e personalmente il Presidente Berlusconi hanno spinto sin dal G8 dell’Aquila per una posizione più ferma ed efficace sul tema della speculazione sulle materie prime, che rende incerti e fluttuanti i prezzi delle commodities e incide sia sulle imprese, sia direttamente sulle tasche dei consumatori. Questo tema è finalmente diventato una priorità del G20 coreano e, il prossimo anno, di quello francese.
  • La fiducia nel G20, ma anche nel G8. Il Presidente del Consiglio non ha mai nascosto il suo attaccamento al G8 come formato che consente una grande concretezza sia nel confronto fra i leader (per il numero ristretto e la maggiore sintonia e concordanza d’interessi), sia nei risultati e nella capacità di prendere decisioni tra leader che si conoscono. Proprio Berlusconi con il G8 di Genova e poi de L’Aquila ha dato per primo il segnale della necessità di allargare il G8 al dialogo con altri protagonisti della politica e dell’economia mondiali: le economie emergenti e i Paesi in via di sviluppo. Il G8 resta, nella visione italiana, un formato insostituibile.

[09 novembre 2010]


 

 

 
 
 

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