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Ammortizzatori sociali: accordo storico

Otto miliardi per gli ammortizzatori sociali

foto: PerugiaL’accordo raggiunto con le Regioni è un’altra tappa fondamentale nella strategia del Governo per contrastare la crisi. L’accordo dà il via libera all’utilizzo di 5,35 miliardi di fondi nazionali e di 2,65 miliardi regionali. Le Regioni, inoltre, hanno ottenuto l’esclusione dal Patto di stabilità interno delle spese di investimento nel 2008. Gli otto miliardi per ammortizzatori in deroga sono risorse che verranno utilizzate per tutta quella platea di lavoratori di aziende che attualmente e con le regole vigenti non sono coperti dalla cassa integrazione ordinaria. Entro quindici giorni il Cipe varerà la delibera di ripartizione dei fondi tra le Regioni rispetto ai singoli programmi.

Le reazioni sindacali

Si tratta di un accordo a suo modo storico, che è stato salutato con soddisfazione non solo dal governo ma anche dal presidente della delegazione regionale Vasco Errani e dal segretario della Cisl Raffaele Bonanni. Il quale ne ha approfittato per porre l’accento sulla differenza di strategia tra sindacati: quelli che portano a casa risultati per i lavoratori (“cassa integrazione per tutti coloro che possono perdere il posto di lavoro”) e quelli –anzi quello – come la Cgil che scelgono la strada di uno sciopero “che non è sindacale, ma politico”.

Un accordo che taglia le gambe alla protesta della Cgil e al piano anticrisi del governo-ombra del Pd, nonché allo sciopero generale che il sindacato di Epifani ha annunciato per il 4 aprile, cavalcando proprio la parola d’ordine del sostegno ai redditi dei lavoratori delle aziende travolte dalla crisi.

La strategia del governo

Il governo, con questo accordo, ha messo l’ennesimo puntello alla sua strategia di contrasto ad una crisi epocale. Quello italiano è stato uno dei primi governi a garantire i risparmi degli italiani con uno scudo al sistema del credito; poi gli aiuti alle categorie più deboli (bonus, social card); quindi i 16,6 miliardi destinati alle infrastrutture; recentemente il sostegno all’auto, alle industrie del “bianco” e del mobile, alla componentistica , nell’ottica anche di rilanciare i consumi; ora gli ammortizzatori sociali per i lavoratori non coperti dalla Cig e la deroga sulle spese per investimenti delle Regioni.

La reazione di Confindustria

Infine da segnalare anche il plauso di Emma Mercegaglia, presidente di Confindustria, che ha dichiarato : “L'accordo raggiunto questa notte sugli ammortizzatori sociali è un fatto estremamente positivo per il Paese e dimostra grande senso di responsabilità da parte delle Regioni. Va dato atto al Governo di essersi impegnato a stanziare ulteriori risorse, in aggiunta a quelle messe già a disposizione”. “Confindustria - prosegue - ritiene giusto aver dato risposta immediata e significativa a tutti i lavoratori, anche a quelli che attualmente non usufruiscono degli ammortizzatori sociali tradizionali. Condivide che gli interventi di sostegno al reddito siano sempre strettamente collegati alla formazione, quindi non in una logica assistenziale, ma in coerenza con il workfare europeo. E considera importante aver dato alle modalità attuative una regolamentazione uniforme che evita disuguaglianze tra le diverse realtà territoriali”. 

[13 febbraio 2009]

 
 
 

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