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I temi del G8

Il Presidente Berlusconi sarà ricevuto anche nella sua qualità di Presidente di turno del G8 per il 2009. Il Vertice de L’Aquila è alle porte, e sul tappeto sono molte le questioni che dovranno esser trattate dai Grandi nella cornice singolare dell’Abruzzo terremotato.

I temi del G8 sono i seguenti.

  • L’adozione di quello che Berlusconi ha ribattezzato “il Codice”, una sorta di Global Standard, un insieme di regole per rendere il sistema economico internazionale più equo, più sicuro e più trasparente, in modo da evitare che si ripetano in futuro crisi come quella in corso.
  • foto: berlusconiLa salvaguardia della coesione sociale nei paesi colpiti dalla crisi, in linea col “Patto Sociale G8”, discusso al vertice G8 dei ministri del Welfare. Un argomento che sta particolarmente a cuore al Presidente Berlusconi, secondo il principio dell’obbligo per chi governa di stare vicini ai cittadini e non lasciare nessuno solo o indietro.
  • La ricognizione delle misure adottate dal G20 e dai singoli paesi per favorire la ripresa, la conferma dell’impegno contro il protezionismo e il rilancio della crescita attraverso la fiducia.
  • Aiuti allo sviluppo dei paesi poveri maggiormente colpiti dalla crisi, ma anche adozione di un nuovo concetto di sviluppo, che comprenda pubblico e privato in collaborazione tra loro.
  • Rilancio dell’agricoltura per la sicurezza alimentare e contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici, accesso all’acqua, e-governance e mantenimento della pace.
  • Negoziato sul clima in vista della conferenza di Copenaghen di fine anno.
  • Tutti i principali temi dell’attualità politica internazionale (dall’Iran al Medio Oriente, dalla Corea del Nord a Afghanistan e Pakistan).

    Naturalmente, accanto ai temi del G8 il Presidente Berlusconi affronterà i temi bilaterali. Sarà l’occasione per re-impostare il rapporto con gli Stati Uniti dopo il cambio di presidenza: le relazioni economiche, l’opportunità di una collaborazione ancora più stretta fra Washington e Roma in vista di una serie di impegni internazionali, ma anche il “caso Guantanamo”.

L’Italia di Berlusconi si trova in ottima posizione per dare il suo contributo alla soluzione di diverse crisi ancora aperte. Quattro in particolare.

  1. I rapporti tra la Russia e la Nato. In virtù della fiducia e amicizia con i vertici russi, Berlusconi è il leader che più di chiunque altro può contribuire alla ripresa dell’associazione e cooperazione tra la Russia e l’Alleanza Atlantica, nello spirito di Pratica di Mare.
  2. Lo stesso vale per i rapporti tra la UE e gli Stati Uniti da un lato, e Mosca dall’altro, con particolare riferimento a un tema decisivo e serissimo come quello energetico.
  3. In Medio Oriente, l’Italia di Berlusconi vanta ottime relazioni con i Paesi arabi e musulmani (vedi il rapporto speciale con il leader egiziano Mubarak o la chiusura del contenzioso con la Libia), e al tempo stesso una politica di amicizia verso Israele inaugurata da Berlusconi già durante il governo 2001-2006.
  4. Rispetto all’Iran, l’Italia in stretto raccordo con gli Stati Uniti porta avanti una politica di dialogo, per ottenere la collaborazione di un paese cruciale come l’Iran nella stabilizzazione del Vicino Oriente (Afghanistan-Pakistan-Iraq).

[03 giugno 2009]

 
 
 

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