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La riforma dei Licei

La riforma dei Licei.

La riforma è un passo fondamentale verso la modernizzazione del sistema scolastico italiano. L’impianto attuale dei licei risale al 1923. Il nuovo modello dei licei partirà gradualmente, coinvolgendo dall’anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde. La riforma entrerà a regime nel 2013.

Le principali novità:

  • razionalizza i piani di studio;
  • caratterizza accuratamente ciascun percorso liceale;
  • riconosce ampio spazio all’autonomia delle singole scuole;foto: quaderni
  • consente una più ampia personalizzazione dei piani di studio;
  • valorizza la lingua latina. Il latino è obbligatorio nel liceo classico, scientifico, linguistico e delle scienze
    umane; opzionale negli altri licei;
  • incrementa le ore per matematica, fisica e scienze,per irrobustire la preparazione scientifica degli studenti;
  • potenzia l’apprendimento delle lingue straniere, con insegnamento obbligatorio di una lingua nei cinque anni ed eventualmente di una seconda lingua straniera, usando la quota di autonomia;
  • introduce lo studio delle discipline giuridiche ed economiche nel liceo scientifico (opzione tecnologica), nel liceo delle scienze sociali (opzione economico-sociale) e negli altri licei attraverso la quota di autonomia;
  • aumenta l’autonomia delle singole scuole: nel primo biennio flessibilità degli orari per il 20%, che aumenta al 30% nel triennio. Ogni scuola può diversificare le proprie sezioni, ridurre (sino a un terzo nell’arco dei 5 anni) o aumentare gli orari delle discipline, anche attivando ulteriori insegnamenti, previsti in un apposito elenco;
  • attua un forte rapporto scuola-mondo del lavoro-università. A partire dal terzo anno, si può svolgere parte del percorso attraverso l’alternanza scuola-lavoro e stage o in collegamento con il mondo dell’alta formazione (università, istituti tecnici superiori, conservatori, accademie);
  • cancella la frammentazione e consente a famiglie e studenti di scegliere con chiarezza: i 396 indirizzi sperimentali, i 51 progetti assistiti dal Miur e le tantissime sperimentazioni sono ricondotte in 6 licei.

Il nuovo sistema dei licei:

  • Liceo classico. È finalmente introdotto l’insegnamento di una lingua straniera per l’intero quinquennio.
  • Liceo scientifico. Oltre al normale indirizzo scientifico le scuole potranno attivare l’opzione scientifico tecnologica.
  • Liceo artistico, articolato in tre indirizzi: arti figurative; architettura, design, ambiente; audiovisivo, multimedia, scenografia.
  • Liceo linguistico. Prevede l’insegnamento di 3 lingue straniere. Dalla terza un insegnamento non linguistico è impartito in lingua straniera: dalla quarta la stessa cosa avviene per un secondo insegnamento.
  • Liceo musicale e coreutico. È articolato in due sezioni, musicale e coreutica.
  • Liceo delle scienze umane. Sostituisce il liceo socio-psico-pedagogico. Le scuole potranno attivare l’opzione sezione economico-sociale. foto: spilla la scuola cambia

Il quadro orario da annuale diventa settimanale, in modo da assegnare alle istituzioni scolastiche una ulteriore possibilità di flessibilità. Tutti i licei prevedono 27 ore settimanali nel primo biennio e 30 nel secondo biennio e nel 5° anno, ad eccezione del classico (31 ore negli ultimi tre anni), dell’artistico (massimo 35), musicale e coreutico (32), perché questi ultimi prevedono materie pratiche ed esercitazioni.

LA RIFORMA DELL’ISTRUZIONE TECNICA E PROFESSIONALE

Dopo 78 anni il governo Berlusconi ha riformato gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Le norme che riorganizzano e potenziano questi istituti, saranno operative a partire dall’anno scolastico 2010-2011. Il rilancio della cultura tecnica e professionale è la migliore risposta della scuola alla crisi, perché favorisce la formazione del capitale umano necessario per il rilancio del made in Italy e perché consente una pluralità di scelte formative integrate con la formazione professionale regionale, in contrasto con i rischi di dispersione scolastica. Lo scopo è rilanciare e potenziare la formazione tecnica e professionale. Recenti indagini dimostrano che esiste una domanda di tecnici che è esattamente il doppio dell’offerta (300.000 tecnici richiesti dalle imprese contro i 140.000 attualmente offerti). Iscriversi ai nuovi istituti tecnici e professionali consentirà ai giovani maggiori opportunità occupazionali e una riduzione dei tempi di transizione tra scuola, formazione e lavoro.

GLI ISTITUTI TECNICI

Obiettivo della riforma è la creazione di un raccordo più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato e il privato sociale, attraverso la più ampia diffusione di stage, tirocini, alternanza scuola-lavoro. Attualmente in Italia gli istituti tecnici sono 1.800,  suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi. La riforma limita la frammentazione, passando a 2 settori e 11 indirizzi. I 2 settori, economico e tecnologico, hanno un orario settimanale di 32 ore. Saranno ore di 60 minuti mentre ora la durata media è di 50 minuti.

Il settore economico ha 2 indirizzi:

  1. amministrativo, finanza e marketing;
  2. turismo.
     

Il settore tecnologico ha 9 indirizzi:foto: il ministro gelmini

  1. meccanica, meccatronica ed energia;
  2. trasporti e logistica;
  3. elettronica ed elettrotecnica;
  4. informatica e telecomunicazioni;
  5. grafica e comunicazione;
  6. chimica, materiali e biotecnologie;
  7. sistema moda;
  8. agraria e agroindustria;
  9. costruzioni, ambiente e territorio.

Tutti gli attuali corsi e le relative sperimentazioni confluiranno gradualmente nel nuovo ordinamento.
 

Le novità della riforma:

  • Più autonomia e flessibilità dell’offerta formativa.Il percorso didattico prevede un primo biennio comune a tutti i percorsi, un secondo biennio e un quinto anno che costituiscono un triennio nel quale gli indirizzi si articolano a seconda delle richieste dal territorio e dal mondo del lavoro;
  • Più ore di laboratorio per gli indirizzi del settore tecnologico;
  • Più inglese. Aumentano le ore di inglese ed è prevista la possibilità di introdurre lo studio di altre lingue straniere.
  • Più cultura scientifica. E’ previsto l’insegnamento di “scienze integrate”, al quale concorrono “Scienze della terra e biologia”, di “Fisica” e di “Chimica”, per potenziare la cultura scientifica.
  • È prevista l’introduzione di nuovi modelli organizzativi per sostenere il ruolo delle scuole come centri di innovazione.

GLI ISTITUTI PROFESSIONALI

In Italia, attualmente vi sono 1.425 istituti professionali, suddivisi in 5 settori di istruzione professionale, con 27 indirizzi. I nuovi istituti professionali si articolano in 2 macrosettori: istituti professionali per il settore dei servizi e istituti professionali per il settore industria e artigianato.

Il settore dei servizi si articola in cinque indirizzi:

  1. servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale;
  2. servizi per la manutenzione e l’assistenza tecnica;
  3. servizi socio-sanitari;
  4. servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera;
  5. servizi commerciali.
     

Settore industria e artigianato:

  1. produzioni artigianali e industriali

Tutti gli attuali corsi e le relative sperimentazioni degli istituti professionali confluiranno gradualmente
nel nuovo ordinamento. Gli istituti professionali avranno un orario settimanale di 32 ore. Saranno ore effettive di 60 minuti, mentre ora la durata media è di 50 minuti.

Più laboratorio e tirocini.

Gli istituti professionali avranno più ore di laboratorio e stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro, soprattutto dal terzo anno.

Nuovi modelli organizzativi
È prevista l’introduzione di nuovi modelli organizzativi, per sostenere il ruolo delle scuole come centri di innovazione.

[31 luglio 2009]

 
 
 

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