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Piano nazionale anti corruzione

foto: alfanoPiano nazionale anticorruzione e osservatorio sulla corruzione, banca dati lavori pubblici ed esaltazione della trasparenza con l’utilizzo spinto delle nuove tecnologie: sono questi gli strumenti scelti dal governo per prevenire la corruzione nelle pubbliche amministrazioni.

Rendere virtuoso il comportamento della Pubblica Amministrazione e sanzionare chi si comporta in maniera infedele. E' lo "spirito" con il quale il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il disegno di legge contro la corruzione. Ad illustrare il provvedimento è stato il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, insieme al ministro della pubblica amministrazione ed innovazione, Renato Brunetta, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, al termine del Consiglio dei Ministri.

Il ministro Alfano ha chiarito che il Governo ha voluto approvare ''un'ampia normativa non solo sull'aspetto sanzionatorio ma anche a favore dell'efficienza della Pubblica Amministrazione''. Mentre, il ministro Brunetta, ha parlato di "Semplificazione, trasparenza, efficienza come strumenti di lotta alla corruzione". "Pensiamo - ha aggiunto Brunetta - di esserci adeguati nella maniera più piena e totale a tutte le prescrizioni previste nella convenzione Onu".

Il Consiglio dei ministri di oggi ha concluso ed approvato il provvedimento, il cui esame era iniziato nella seduta del 19 febbraio scorso. La proposta iniziale - predisposta dal guardasigilli Angelino Alfano - puntava a modificare le previsioni del codice penale e inaspriva le relative pene, il testo approvato oggi risulta invece integrato con una serie di norme, elaborate dai ministri Brunetta, Calderoli e Maroni, che mirano a prevenire i fenomeni corruttivi.

Il disegno di legge consta di tre capitoli:

  1. piano nazionale anticorruzione e trasparenza per ridurre i rischi anticorruzione nella pubblica amministrazione
  2. disciplina enti locali in cui vengono rafforzati i controlli e dettati i criteri di eleggibilità nelle cariche elettive
  3. norme sanzionatorie
  • Piano nazionale anticorruzione

In primo luogo viene previsto il Piano nazionale anticorruzione, predisposto dal Dipartimento della funzione pubblica sulla base dei singoli Piani di azione, nei quali ciascuna amministrazione centrale indica:
- il grado di esposizione al rischio di corruzione dei propri uffici,
- le misure organizzative necessarie a fronteggiare tale rischio,
- le procedure di selezione,
- la formazione e rotazione dei funzionari che operano in settori sensibili,
- le soluzioni, anche normative, per prevenire ed individuare tempestivamente gli illeciti.

Inoltre, una rete nazionale anticorruzione, composta da referenti di ciascuna pubblica amministrazione, fornirà al Dipartimento della funzione pubblica elementi per valutare l’idoneità degli strumenti adottati, al fine di definire programmi informativi e formativi per i dipendenti pubblici che favoriscano il corretto esercizio delle funzioni ad essi affidate, nonché monitorare l’effettiva attuazione dei singoli Piani di azione.

foto: brunettaPresso il Dipartimento della funzione pubblica viene infine istituito l’Osservatorio sulla corruzione e gli altri illeciti nella pubblica amministrazione, con compiti di analisi e informazione.

  • Nascono nuovi obblighi

- Per le pubbliche amministrazioni quello di pubblicare sui siti istituzionali informazioni relative a procedimenti amministrativi “sensibili” (quelli cioè che hanno ad oggetto autorizzazioni, concessioni, appalti pubblici, erogazioni di benefici economici a persone o enti pubblici o privati, concorsi e progressioni di carriera);

Per le stazioni appaltanti quello di trasmettere, tempestivamente e direttamente all’Autorità di vigilanza, tutti i dati relativi a contratti di lavori, servizi e forniture, al fine di realizzarne l’anagrafe e consentire la conoscibilità, per gli operatori di settore e per gli stessi cittadini, dell’attività contrattuale posta in essere dalla pubblica amministrazione, nonché dagli altri soggetti tenuti al rispetto della normativa sugli appalti pubblici.

  • Controlli sugli enti locali

Nuovi e migliorati i controlli sugli enti locali, sia sul piano della funzionalità, che della spesa e dei controlli strategici.

Per le società partecipate è previsto che l'amministrazione definisca preventivamente gli obiettivi gestionali a cui deve tendere la società partecipata, secondo standard qualitativi e quantitativi, e organizzi un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tra ente proprietario e società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica.

  • Impianto sanzionatorio

Per assicurare la legalità nella pubblica amministrazione, è previsto che nei casi di rimozione del Presidente della giunta regionale disposta ai sensi dell’articolo 126 della Costituzione, chi abbia ricoperto la carica di Presidente della Regione non possa essere candidato ad alcuna carica elettiva né ricoprire incarichi di governo o di amministrazione in enti pubblici nazionali o locali.

Viene poi ampliato il novero delle sentenze definitive di condanna ostative alla candidatura alle elezioni provinciali, comunali e circoscrizionali e alla assunzione di importanti cariche negli enti locali.

Fortemente aggravate le sanzioni penali previste per i delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione.

Sul disegno di legge è stata sentita l’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici, i cui suggerimenti sono stati in gran parte recepiti.

[02 marzo 2010]

 
 
 

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