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Il Governo che sta sconfiggendo la mafia

foto: il governo del fareDiciotto anni dopo la strage di via D'Amelio, in cui morirono Borsellino e i cinque agenti della scorta, Palermo ha celebrato la giornata del ricordo con una serie di eventi turbati dalle solite polemiche strumentali e a senso unico, che hanno la stessa matrice di quelle che ogni anno vanno in scena nella ricorrenza della strage di Bologna.

Un comportamento vergognoso, perché lo Stato mai come oggi ha contrastato la mafia e le mafie, con una serie di successi che solo i professionisti della disinformazione sono riusciti a occultare. Tanto che un sondaggio sul sito internet del Corriere della Sera ha visto in larga maggioranza (il 75%) coloro che ritengono che la guardia nei confronti della criminalità organizzata è stata abbassata. Incredibile. E allora non dobbiamo stancarci un attimo di rivendicare il tanto che questo governo ha fatto contro la mafia, con una serie di arresti eccellenti e con una tecnica nuova (la confisca dei patrimoni delle cosche) che sta facendo terra bruciata intorno ai boss.

Grazie all'antimafia dei fatti e ai risultati ottenuti dalle leggi varate in questa legislatura, infatti, stiamo vivendo una delle stagioni più proficue da quando è iniziata la sfida aperta dello Stato alla criminalità organizzata. Leggi più severe, nuove norme per aggredire i patrimoni di mafiosi e loro prestanome, maggior coordinamento tra le forze di polizia, questi gli ingredienti che hanno consentito di cogliere risultati tali, che anche a livello di G8 è stato riconosciuto che il modello italiano di contrasto globale alla criminalità organizzata è la rotta da seguire in ambito europeo e internazionale.

In due anni di governo sono stati arrestati 25 sui 30 ricercati più pericolosi, compresi il numero due e il numero tre di Cosa nostra. Grazie al lavoro straordinario della Polizia, in questo mese è stato inferto un altro eccezionale colpo alla criminalità organizzata con l'arresto del superlatitante mafioso Giuseppe Falsone. Sono inoltre stati sequestrati beni per un valore di 6.894 milioni di euro (+89% rispetto al governo precedente) e confiscati beni per 1.887 milioni (+345%).

Tutto questo è la prova che si può sconfiggere la mafia, restituendo credibilità allo Stato che era stato per troppo tempo in difesa. I numeri, e non la propaganda, dicono che il governo Berlusconi ha messo in campo il più grosso sistema di contrasto alla mafia dai tempi dei giudici Falcone e Borsellino. In particolare si sono rivelate efficaci le nuove norme che aggrediscono i beni dei mafiosi, facilitando la confisca di beni e patrimoni intestati a prestanome, indipendentemente dalla pericolosità del soggetto e dalla sua età.

I soldi e i beni tolti alla mafia sono già stati messi a disposizione dei cittadini, delle comunità e delle forze dell’ordine. Aggredire i patrimoni mafiosi è la vera “ricetta vincente” per il contrasto alla criminalità organizzata. E agli smemorati va ricordato che è stato il governo di centrodestra a inasprire il regime di carcere duro (il “41 bis”) per i boss, e a estendere il reato di associazione mafiosa è esteso anche alle organizzazioni criminali straniere. E' stato aumentato di 30 milioni di euro al Fondo per le vittime dei reati mafiosi, e gli imprenditori che non denunciano le estorsioni non potranno partecipare alle gare per gli appalti pubblici.

La mafia, insomma, è sotto costante assedio, e i punti di riferimento di questa imponente azione sono proprio i giudici Falcone e Borsellino, a differenza di chi li osteggiava da vivi e li strumentalizza oggi. E' l'antimafia dei fatti contro quella delle parole che imperversa sui giornali.

Sul sito del Ministero dell'Interno i dati aggiornati mensilmente sui risultati alla lotta alla mafia

Risultati aggiornati mensilmente

[21 luglio 2010]

 
 
 

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