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Lotta alla mafia: dal 2008 una serie ininterrotta di successi

foto: poliziaAncora un successo nella lotta alle mafie, l’ennesimo. Ieri sono stati sequestrati quasi duecento milioni di euro dalla Guardia di Finanza al clan della 'ndrangheta riconducibile alla famiglia Alvaro di Cosoleto, in provincia di Reggio Calabria. È stata disposta la confisca di 15 tra imprese e ditte individuali operanti, principalmente, nel settore dei servizi e della ristorazione, tra i quali alcuni famosi locali romani come il “Cafè de Paris” ed il “George’s”, oltre a immobili di pregio, autovetture di lusso, rapporti bancari, postali, assicurativi e denaro contante.

I risultati conseguiti da questo Esecutivo nel contrasto alla criminalità organizzata non hanno precedenti nella storia della Repubblica italiana. E a dirlo sono i numeri, aggiornati al 30 giugno di quest’anno:

  • mafiosi arrestati: 8.885 (34 per cento in più rispetto al periodo precedente);
  • latitanti tratti in arresto: 459, di cui 32 di massima pericolosità (21 per cento in più rispetto al periodo precedente);
  • operazioni di polizia giudiziaria: 801 (14 per cento in più rispetto al periodo precedente);
  • beni sequestrati: 41.381, di cui 2.415 aziende, per un valore di 18.561 milioni di euro (353 per cento in più rispetto al periodo precedente);
  • beni confiscati: 7.654, di cui 2662 aziende, per un valore di 4.192 milioni di euro (511 per cento in più rispetto al periodo precedente);
  • il totale dei beni sottratti: 49.035 e 22.753 milioni di euro il corrispettivo valore complessivo.

A questi dati bisogna aggiungere 2.202 milioni di euro, cioè le somme recuperate dal Fondo Unico di Giustizia, creato ad inizio legislatura. Nel Fug confluiscono infatti i soldi sequestrati alle mafie, quelli depositati presso Poste Italiane, banche e altri operatori finanziari nell’ambito di procedimenti civili e i proventi derivanti dai beni confiscati che diventano risorse immediatamente disponibili per le esigenze di giustizia e sicurezza dello Stato. Risorse che quindi non restano più inutilizzate, come in passato, ma vengono sfruttate.

I risultati della lotta alla mafia

 

 

 
 
 

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