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La riforma della scuola superiore: nuovi licei e istruzione tecnico professionale

Obiettivi della riforma della scuola superiore:

  • mantenere la tradizione umanistica italiana
  • superare la frammentazione di offerta creatasi con il proliferare delle sperimentazioni (sono più di 500),
  • dare a tutti gli studenti le medesime possibilità,
  • avvicinare il sistema scolastico al mondo del lavoro,
  • recuperare i ritardi di un impianto scolastico che risale agli inizi del secolo scorso.
     

Altri elementi cardine del nuovo percorso di formazione sono:

  • il riconoscimento di un ampio spazio all’autonomia dei singoli istituti;
  • il consentire una più ampia personalizzazione, grazie a quadri orari ridotti che danno allo studente la possibilità di approfondire e recuperare le eventuali carenze.

I NUOVI LICEI

Prima della riforma gli indirizzi sperimentali dei licei erano saliti a 396, causando un disorientamento totale nelle famiglie chiamate a fare una scelta didattica. Accanto ai quattro esistenti (artistico, classico, scientifico, linguistico) si affiancano: scienze umane (sostituisce le vecchie magistrali) e musicale-coreutico. L’obiettivo è quello di:

  • valorizzazione della lingua latina
  • più ore per matematica, fisica e scienze,
  • il potenziamento delle lingue straniere,
  • la presenza delle discipline giuridiche ed economiche,
  • insegnamento (nel quinto anno), di una disciplina in lingua straniera,
  • possibilità, a partire dal secondo biennio, di svolgere parte del percorso di studi attraverso stage, tirocini o in collegamento con il mondo dell’alta formazione.

I NUOVI ISTITUTI TECNICI

Nel 2009 in Italia gli istituti tecnici erano 1.800, suddivisi in 10 settori e 39 indirizzi, con 40.307 classi, frequentate da 873.522 alunni. La riforma prevede la riduzione a 2 settori (Economico e Tecnologico) e a 11 indirizzi, per limitare la frammentazione degli indirizzi e rafforzare il loro riferimento ad ampie aree scientifiche e tecniche di rilevanza nazionale.

Struttura del percorso didattico (2+2+1).
Il percorso didattico degli istituti tecnici è strutturato in:

  • un primo biennio dedicato all’acquisizione delle conoscenze generali e introduttive agli indirizzi;
  • un secondo biennio e un quinto anno, che costituiscono un complessivo triennio in cui gli indirizzi possono articolarsi nelle opzioni richieste dal territorio, dal mondo del lavoro e delle professioni;
  • il quinto anno si conclude con l’Esame di Stato.
     

Centralità delle attività di laboratorio. È previsto lo sviluppo della didattica in laboratorio, considerata uno strumento efficace in tutti gli ambiti disciplinari.

Più inglese. Vengono incrementate le ore di studio della lingua inglese ed è prevista la possibilità di introdurre lo studio di altre lingue straniere.

Rafforzato il rapporto con il mondo del lavoro e delle professioni. Le norme introdotte hanno l’obiettivo di creare un rapporto più stretto con il mondo del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato e il privato sociale, attraverso la diffusione di stage, tirocini e l’alternanza scuola-lavoro.

I NUOVI ISTITUTI PROFESSIONALI

Nel 2009 gli istituti professionali erano divisi in 5 settori e 27 indirizzi. La riforma ha semplificato. Ora i settori sono 2 e gli indirizzi sono 6.
Ore di insegnamento. Gli istituti professionali avranno un orario settimanale  corrispondente di 32 ore di lezione. Saranno ore da 60 minuti effettivi.

La struttura del percorso 2+2+1. Il percorso è articolato in 2 bienni e 1 quinto anno (il secondo biennio è articolato in singole annualità per facilitare i passaggi tra diversi sistemi di istruzione e formazione)

Offerta coordinata con la formazione professionale regionale. Gli istituti professionali potranno utilizzare le quote di flessibilità per organizzare percorsi per il conseguimento di qualifiche di durata triennale, di diplomi professionali di durata quadriennale nell’ambito dell’offerta coordinata di istruzione e formazione professionale programmata dalle Regioni.

Centralità delle attività di laboratorio: Le attività di laboratorio sono potenziate e integrate con; stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro, specie nel secondo biennio e nel quinto anno.

[30 luglio 2010]

 
 
 

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