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Riforma dell'università: finalmente si cambia

foto: scuola

Nel novembre 2009 il governo ha presentato il disegno di legge di riforma dell’università. E’ una riforma radicale del sistema di governo delle università e delle forma di reclutamento dei docenti: un intervento non più rinviabile, perché le carenze decennali accumulate dal nostro sistema universitario non sono più tollerabili.

I CONTENUTI DELLA RIFORMA

  • Stop alla proliferazione dei corsi inutili. In questi due anni sono già stati cancellati 469 corsi di laurea inutili e costosi
  • Chiusura delle sedi decentrate superflue
  • Limite di otto anni ai mandati dei rettori, per favorire il ricambio
  • Concorsi e assunzioni “trasparenti”: basta con i concorsi truccati e con parentopoli
  • Fondi in più a chi li merita e meno a chi li spreca.

Per la prima volta nel 2009 sono state premiate con un fondo di 525 milioni le università meritevoli e sono state bloccate le assunzioni nelle università con i conti fuori posto

  • Nuovo sistema di valutazione delle università e della qualità della didattica
  • Nuove forme di sostegno per gli studenti meritevoli

2008-2009: GLI INTERVENTI IMMEDIATI

Blocco delle assunzioni nelle università “in rosso”. Le Università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali in stipendi non
possono bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Sono esclusi dal blocco delle assunzioni anche i 2.300 posti di ricercatore previsti dai bandi di concorso già in essere.

Stop ai concorsi pilotati. Le commissioni che giudicano gli aspiranti professori universitari sono composte da 4 professori sorteggiati da un elenco di ordinari del settore oggetto del bando e da un solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l’esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare.

Anagrafe nazionale docenti. Un’anagrafe nazionale, aggiornata ogni 12 mesi, indicherà per ogni docente ordinario, associato e ricercatore l’elenco delle pubblicazioni scientifiche. I dati verranno anche utilizzati per attribuire gli scatti di stipendio biennali. In caso di un biennio senza pubblicazioni, sarà dimezzata l’entità dell’adeguamento salariale.

Finanziamenti a chi elimina corsi inutili e sedi distaccate.  Più finanziamenti direttamente dal ministero, per le Università che chiudono sedi distaccate non funzionali e corsi di laurea in eccesso rispetto alle reali esigenze formative degli studenti e alle richieste del mondo del lavoro.

525 milioni di euro alle università migliori. Nel 2009 per la prima volta una parte dei fondi destinati alle Università sono stati dati sulla base di criteri di merito. Il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, circa 525 milioni di euro, è stato distribuito in base alla qualità della ricerca e della didattica degli atenei. In particolare, 2/3 di questo fondo sono assegnati in base alla qualità della ricerca, 1/3 in base alla qualità della didattica.

Valutare le università. La nuova Agenzia di valutazione del sistema universitario e di ricerca valuta la qualità e l’efficienza degli atenei e degli enti di ricerca. Le rilevazioni prodotte saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario alle università ed agli enti di ricerca che raggiungeranno i risultati migliori. Il Presidente e il Comitato di selezione che individuerà i membri del Consiglio  direttivo dell’Anvur sono nominati dal Presidente della Repubblica. Il meccanismo di nomina è così congegnato per rendere l’Agenzia più autonoma e indipendente. La nuova Agenzia sostituisce e unifica i precedenti comitati di valutazione: il Cnvsu (che valuta le università) e il Civr (che valuta la ricerca).

Finanziamenti e borse di studio Nel 2009 per la prima volta tutti gli aventi diritto hanno avuto la borsa di studio, grazie a 135 milioni di euro destinati ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. Finora solo 140.000 dei 180.000 ragazzi idonei riuscivano ad ottenere la borsa di studio e l’esonero dalle tasse universitarie. Nel 2009 il governo ha anche stanziato 65 milioni per nuove residenze universitarie, per un totale di 1.700 posti letto in più.

[30 luglio 2010]

 
 
 

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