Condividi su Facebook Condividi su Twitter Aggiungi a Digg Aggiungi a Google Bookmarks Condividi su MySpace Aggiungi a Technorati

Università ora si cambia

foto: il ministro GelminiUn sistema corrotto, inefficente e mal gestito che tuttavia resiste al cambiamento, necessita di una svolta urgente. The Economist,14 novembre 2008.

Nel novembre 2009 il Governo ha presentato il disegno di legge di riforma dell’università. E’ una riforma radicale del sistema di governo delle università e delle forme di reclutamento dei docenti: un intervento non più rinviabile, perché le carenze decennali accumulate dal nostro sistema universitario impediscono a molti giovani italiani di potersi misurare coi loro colleghi europei. La riforma pone definitivamente fine alla proliferazione dei corsi e delle sedi inutili, pone termine alla stagione dei finanziamenti uguali per tutti e introduce criteri di merito nella distribuzione dei fondi statali, avvia nuovi sistemi di valutazione delle università e promuove nuove forme di sostegno per gli studenti meritevoli. Accanto alle realtà di grande prestigio e capacità, che pure ci sono, l’obiettivo è quello di riportare l’intero sistema a livelli di efficienza in tutto il Paese, perché università e ricerca sono parte essenziale e decisiva di un mondo in cui la competizione tra gli Stati si fonda sempre di più sul ruolo del capitale umano.

BLOCCO DELLE ASSUNZIONI NELLE UNIVERSITÀ CON BILANCI IN ROSSO

Le Università con una spesa per il personale troppo elevata (più del 90% dello stanziamento statale) non possono effettuare nuove assunzioni. La norma pone un freno alle gestioni finanziarie non adeguate di alcune Università. Le Università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali in stipendi non possono bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo.

STOP AI CONCORSI PILOTATI

Le commissioni che giudicano gli aspiranti professori Universitari sono composte da 4 professori sorteggiati da un elenco di professori ordinari del settore oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l’esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare.

FINANZIAMENTI A CHI ELIMINA CORSI INUTILI E SEDI DISTACCATE

Più finanziamenti trasferiti direttamente dal ministero, per le Università che chiuono sedi distaccate non funzionali e i corsi di laurea in  eccesso rispetto alle reali esigenze formative degli studenti e alle richieste del mondo del lavoro.

500 MILIONI DI EURO ALLE UNIVERSITÀ MIGLIORI

Per la prima volta in Italia, nel 2009 sono stati distribuiti fondi alle Università in base a standard di qualità: 500 milioni di euro per Università con la migliore produzione scientifica, organizzazione e qualità didattica.

foto: spillaANAGRAFE NAZIONALE DOCENTI

Un’anagrafe nazionale, aggiornata ogni 12 mesi, indicherà per ogni docente ordinario, associato e ricercatore l’elenco delle pubblicazioni scientifiche. I dati verranno anche utilizzati per attribuire gli scatti di stipendio biennali. In caso di un biennio senza pubblicazioni, sarà  dimezzata l’entità dell’adeguamento salariale.

FINANZIAMENTI BORSE DI STUDIO

Nel 2009 per la prima volta tutti gli aventi diritto hanno avuto la borsa di studio, grazie a 135 milioni di euro destinati ai ragazzi capaci e meritevoli, privi di mezzi economici. Sono 180.000 i ragazzi idonei a ricevere la borsa di studio e l’esonero dalle tasse universitarie, ma finora solo 140.000 di essi riuscivano ad avere la borsa di studio. Nel 2009 il Governo ha anche stanziato 65 milioni per nuove residenze universitarie, per un totale di 1.700 posti letto in più.

I NUMERI DELLA CRISI

  • Nessuna Università italiana è tra le migliori 150 del mondo.
  • 37 corsi di laurea hanno 1 solo studente iscritto.
  • 327 facoltà non superano i 15 iscritti.
  • Nel 2008, 5 Università importanti avevano buchi di bilancio enormi. Se fossero state aziende private chi le avesse gestite così sarebbe stato licenziato in tronco.
  • Dal 1998 al 2006 il numero dei professori è passato da 48.000 a 62.000. Quello degli studenti è rimasto fermo. Si sono moltiplicate cattedre e posti per professori senza tener conto delle reali esigenze dei ragazzi, aumentando la spesa in maniera inaccettabile.
  • Abbiamo 94 Università più 320 sedi distaccate, spesso in posti non strategici.
  • Abbiamo 94 Università più 320 sedi distaccate, spesso in posti non strategici.
  • Abbiamo 5.500 corsi di laurea: in Europa sono la metà.
  • Abbiamo 170.000 materie insegnate rispetto alle 90.000 della media europea.
  • Nel 2001 i corsi di laurea erano 2.444: nel 2008 erano 5.500.
  • Negli ultimi 7 anni sono stati banditi concorsi per 13.232 posti da associato ma i promossi sono stati 26.000.Sono stati promossi senza posti disponibili, facendo aumentare i costi di 300 milioni di euro.
  • l ragazzi sono sottoposti ad un carico di ore di lezione triplo rispetto alla media europea, per trovare giustificazione a corsi fatti solo per dare cattedre.

[04 febbraio 2010]

 

 
 
 

Approfondimenti

La riforma dell'Università Efficienza, meritocrazia, responsabilità. La riforma dell’università pone fine agli sprechi, moralizza i concorsi per docenti, razionalizza l'organizzazione dei corsi e migliora il sistema di governo   » Continua
La riforma dell'Università Efficienza, meritocrazia, responsabilità. La riforma dell’università pone fine agli sprechi, moralizza i concorsi per docenti, razionalizza l'organizzazione dei corsi e migliora il sistema di governo   » Continua
Una giornata dedicata alla diffusione della cultura previdenziale tra i giovani Il futuro va costruito giorno dopo giorno ed è importante cominciare subito. La previdenza è il modo per provvedere al proprio futuro.    » Continua