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Riforma del pubblico impiego: pubblica amministrazione fattore di sviluppo

foto: brunettaIl 9 ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri ha definitivamente approvato il decreto legislativo di attuazione della Legge Brunetta di riforma della Pubblica Amministrazione.  I suoi obiettivi:

  • conseguire una migliore organizzazione della Pubblica Amministrazione
  • assicurare il progressivo miglioramento della qualità delle prestazioni erogate ai cittadini

La riforma prevede meccanismi per:

  • incentivare e premiare il merito di chi lavora bene,
  • responsabilizzare dirigenti e dipendenti,
  • migliorare le procedure e valutare i risultati in modo oggettivo.

Al tempo stesso essa continua una intensa azione contro:

  • l’assenteismo, con controlli ancora più stringenti sulle malattie e sanzioni nei confronti dei finti malati,
  • la falsa presenza in servizio,
  • con il licenziamento in tronco in caso di assenza senza giustificazione
  • il rifiuto, senza valido motivo, di un trasferimento disposto dall’amministrazione per motivate esigenze di servizio.

Commissione per la valutazione. Per monitorare la produttività è stato istituito un organo di valutazione, con il compito di:

  • valutare il raggiungimento degli obiettivi previsti dall’amministrazione;
  • garantire la trasparenza dei sistemi di valutazione;
  • assicurare chiarezza e visibilità dell’ andamento gestionale.

Responsabilità dei dirigenti. Al dirigente che avrà omesso di vigilare sulla effettiva produttività del personale e sull’efficienza della struttura che dirige verrà tagliata del 30% la retribuzione.

Piano delle performance. Da presentare, da parte di ciascuna amministrazione, ogni anno, entro il 31/1. Se non viene adottato, l’amministrazione non potrà erogare la retribuzione di risultato ai dirigenti, non potrà procedere all’assunzione di personale o assegnare incarichi di consulenza o di collaborazione.

Per approfondire la riforma: www.riformabrunetta.it

foto: schedaValorizzazione del merito. Stop ai premi uguali per tutti. Il personale pubblico è diviso in tre fasce:

  • il 25% è collocato nella fascia di merito alta è sarà premiato con il 50% delle risorse destinate ai premi;
  • il 50% va nella fascia intermedia (avranno il restante 50% delle risorse);
  • il restante 25% viene collocato nella fascia più bassa e non riceverà nessun premio.

Class Action. Cittadini e associazioni possono attivare l’azione collettiva contro le inefficienze di amministrazioni e di concessionari di servizi pubblici. Al cittadino-cliente viene fornito uno strumento aggiuntivo e specifico per ovviare alle inefficienze della pubblica amministrazione.

Sanzioni certe per assenteisti e fannulloni. Il nuovo codice disciplinare prevede anche la possibilità di licenziare i dipendenti pubblici, nei seguenti casi:

  • certificati medici falsi (carcere fino a cinque anni e multa da 400 a 1.600 euro);
  • false dichiarazioni;
  • condotte aggressive, moleste, offensive;
  • condanna penale che preveda l’interdizione dai pubblici uffici;
  • valutazione di rendimento insufficiente per due anni consecutivi;
  • assenze ingiustificate per tre giorni nel biennio o sette giorni negli ultimi dieci anni;
  • rifiuto immotivato di trasferimento disposto per motivate esigenze di servizio.

Riconoscibilità. Per garantire maggiormente il cittadino, il dipendente pubblico sarà sempre identificabile tramite un cartellino di riconoscimento.

Controlli della spesa. Il governo trasmette annualmente al Parlamento e alla Corte dei conti una relazione sull’andamento della spesa relativa all’applicazione delle prerogative sindacali dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.

[30 luglio 2010]

 
 
 

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