La riforma dell'Università
La riforma dell’università pone fine agli sprechi, moralizza i concorsi per docenti, razionalizza l'organizzazione dei corsi e migliora il sistema di governo delle università. Queste sono le premesse per dare ai giovani un sistema universitario efficiente.
TEST D’INGRESSO A MEDICINA IN INGLESE
Per la prima volta nelle università dove sono attivati corsi di Medicina in inglese (Milano, Roma La Sapienza, Pavia) anche il test di ingresso si svolge in lingua.
ORA SI CAMBIA: MENO SPRECHI, PIU’ QUALITA’
- Meno facoltà: massimo 12 per ateneo.
- Eliminazione dei corsi inutili e dimezzamento dei settori.
- Chiusura delle sedi decentrate superflue.
- Bilanci trasparenti e commissariamento università in rosso.
- Basta coi rettori a vita: il mandato dura solo sei anni.
- Stop a parentopoli: concorsi nazionali composti da commissari.
- Fondi al merito: il 7% dei fondi è dato in base alla qualità della ricerca e della didattica.
- I docenti di ruolo devono fare almeno 1.500 ore tra didattica, ricerca e studio.
- Ricercatori: contratti triennali, rinnovabili solo una volta.
- Nuovo sistema di valutazione delle università.
- Fondo per il merito per gli studenti meritevoli.
FINANZIAMENTI E BORSE DI STUDIO
Nel 2009 per la prima volta tutti gli aventi diritto hanno avuto la borsa di studio, grazie al fondo di 135 milioni per gli studenti meritevoli. Nel 2011 sono destinati altri 100 milioni per il prestito d’onore. Nel 2009 il governo ha stanziato 65 milioni per nuove residenze universitarie, per un totale di 1.700 posti letto in più.
VALUTARE LE UNIVERSITA’
La nuova Agenzia di valutazione del sistema universitario e di ricerca valuta la qualità e l’efficienza degli atenei e degli enti di ricerca. Le rilevazioni prodotte saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario alle università ed agli enti di ricerca che raggiungeranno i risultati migliori. La nuova Agenzia sostituisce e unifica i precedenti comitati di valutazione: il Cnvsu (che valuta le università) e il Civr (che valuta la ricerca).
CREDITO D’IMPOSTA RICERCA SCIENTIFICA
Il decreto sviluppo 2011 prevede un credito d’imposta del 90% per la spesa in ricerca effettuata dalle aziende con università o enti pubblici.
RICERCA: 1,8 MILIARDI PER IL 2011-2013
Il Programma nazionale della ricerca 2011-2013 per usare al meglio i fondi individua 14 progetti prioritari sui quali focalizzare investimenti per 1,8 miliardi di euro. I progetti riguardano questi settori: fisica, aerospaziale, genetica, mare, nucleare, manifatturiero, beni culturali, nano-tecnologie. Dal 2011 il 7% dei finanziamenti agli enti di ricerca è dato in base ai risultati ottenuti.
Riduzione dei settori scientifico disciplinari | - 50% da 370 a 180 |
Riduzione dei corsi di laurea | - 25% da 5.879 a 4.398 |
Riduzione dei curricula (specializzazioni) | - 40% da 8.955 a 5.424 |
Fondi per le Università migliori in base al merito | + 44% da 525 a 930 milioni |
Ricerca per progetti di interesse nazionale | + 106 milioni |
Iter attuazione riforma universitaria | 38 provvedimenti previsti, 32 già emanati |
Assegni di ricerca | + 50% da 16.000 a 19.630 |
[01 settembre 2011]
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